Un incrocio e due strade. La Parrocchia di S. Maria della Carità e S. Valentino della Grada, occupa anche fisicamente uno spazio simbolico. Il grande incrocio che le collega, una strada che punta dritta verso il cuore della città e una che l’attraversa per tutta la sua estensione, disegnano uno spazio di mille incontri, storie e passaggi: il nostro Crocicchio. La grande chiesa di S. Maria è come il cuore pulsante della nostra unica comunità; mentre la chiesa di S. Valentino, attaccata alle mura della città, è come l’angelo custode, un rifugio sicuro per i momenti più intimi della nostra spiritualità.
In passato, in corrispondenza dell’incrocio c’era il ponte sul canale del Reno e davanti alla chiesa l’antica dogana. Oggi quest’antica memoria ci richiama all’invito del Papa ad essere una “chiesa in uscita”. Siamo una parrocchia del Centro storico e, mentre teniamo la nostra attenzione fissa con affetto alla vita della città, insieme guardiamo alle strade che ci conducono fuori, agli orizzonti del mondo.
Le nostre due parrocchie hanno una storia antica. In tempi recenti, quest’avventura di due comunità unite in una unica ha inizio nel 2004, dopo la morte del parroco di S. Maria e S. Valentino della Grada, don Fulgido Baraldi, quando la comunità parrocchiale venne affidata alla cura pastorale dell’allora parroco di S. Maria della Carità, don Valeriano Michelini. Piano piano le attività si sono coordinate e le due comunità sono diventate una sola, e noi la chiamiamo Parrocchia di S. Maria della Carità e di S. Valentino della Grada.
Questa esperienza di comunione ha moltiplicato i carismi permettendo di esprimere una varietà di attività, di attenzioni e di cure: dall’educazione dei bimbi e dei ragazzi, al protagonismo degli adolescenti e dei giovani; dall’attenzione per una liturgia festosa e partecipata, alle attività di aggregazione per tutte le generazioni, fino a molta dedizione nella carità grazie al prezioso servizio di tanti volontari generosi e impareggiabili. In una parrocchia impreziosita dalla bellezza artistica del suo patrimonio, la nostra comunità vive soprattutto della ricchezza umana di molte persone, che le conferiscono il suo vero valore.
La dedicazione a S. Maria della Carità ci caratterizza con un’attenzione prioritaria a questa dimensione e S. Valentino, che diede la sua vita per la testimonianza della fede, per i malati e per i giovani sposi, ci conferma nel dare la priorità all’entusiasmante impegno della formazione dei giovani.
Ora la sfida è quella del passaggio epocale verso una dimensione ancora più larga di comunità cristiana, integrata in una zona pastorale ampia all’interno del Centro storico, per rispondere alle esigenze attuali della missione della chiesa e valorizzare meglio, nella comunione, tutte le forze in campo al servizio del vangelo.
Possiamo operare questi passaggi solo tenendo come riferimento Gesù e cercando sempre una maggiore fedeltà a lui. Siamo certi che, attraverso Gesù, saremo capaci di “entrare e di uscire” e di trovare i pascoli del suo amore sia “dentro” che “fuori” (cf. Gv 10,9).
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