DON DAVIDE BARALDI

Davide è il mio nome di Battesimo, di cui vado orgoglioso… sia del nome, che del Battesimo! Sono diventato cristiano il 21/05/1978 e la ritengo la grazia più grande che mi è stata fatta, tramite la premurosa bontà dei miei genitori.

Don è il “titolo” della mia identità, che accetto solo quando esprime una relazione amichevole e non in quanto titolo d’onore: sono prete della diocesi di Bologna dal 13/09/2003.

Dopo avere fatto servizio negli anni della formazione nelle parrocchie di S. Silverio di Chiesanuova (BO) e di Sant’Andrea della Barca (BO), e poi come diacono nella parrocchia di S. Maria Assunta di Castelfranco Emilia (MO), sono stato incaricato come viceparroco prima nella Parrocchia di S. Lucia di Casalecchio (BO) dal 2003 al 2006, poi in quella di Cristo Re (BO) dal 2006 al 2014.

Dal 29/11/2014 sono parroco della Parrocchia di S. Maria della Carità e S. Valentino della Grada e direttore spirituale della S.G. Fortitudo.

Sono stato incaricato come Segretario per la Sinodalità per il Centro Storico di Bologna, fino al 4 ottobre 2019, data della nomina a Vicario Episcopale per il Laicato, Famiglia e Lavoro, che comprende varie competenze, tra le quali l’attenzione ai giovani, alle vocazioni, alla custodia del Creato, allo sport e a tutto il mondo dell’associazionismo cattolico.

Continuo a collaborare con la rivista on-line dei Dehoniani SettimanaNews, con un’attenzione pastorale rivolta soprattutto ai giovani. Quando posso, inoltre, offro la mia disponibilità per il programma di Retrouvaille, un vero e proprio “salvagente” per le coppie in crisi matrimoniale: questo servizio mi ha permesso di avere uno strumento concreto per aiutarle, laddove sembra non esserci nulla da fare. È anche uno dei luoghi dove ho toccato più nitidamente il Vangelo e cosa significa la possibilità della resurrezione e di una vita nuova.

Nel mio ministero ho collaborato con l’Azione Cattolica diocesana, in particolare con il Laboratorio della Formazione e mi sono dedicato con passione alle esperienze coi giovani: le “due giorni”, i campi estivi, gli esercizi spirituali e le giornate diocesane, da cui ho sempre ricevuto di più di quanto non abbia dato.

Dal 2008, dopo avere conseguito la Licenza in Teologia dell’Evangelizzazione, ho cominciato a insegnare presso la Scuola di Formazione Teologica, nell’ambito della Teologia Fondamentale. Ho continuato gli studi nel ciclo per il Dottorato e mi interesso di dialogo cristiano-ebraico, specialmente dell’interpretazione messianica della Chiesa, ma non sono un teologo di professione. Tuttavia, credo nella teologia come via privilegiata della formazione e come strumento pastorale e di confronto, per elaborare una riflessione sulla Chiesa e della Chiesa che non sia sopra le nostre teste, ma attaccata ai nostri corpi.

Nel 2015 è stato pubblicato il mio (primo) romanzo Swatch, per le Edizioni Esordienti E-book: così ho spuntato una casella della mia personale lista delle “cose-da-fare-prima-di-morire”.

Nel settembre del 2023 è stato pubblicato il mio secondo romanzo Gli dèi altrove, sempre per le Edizioni Esordienti E-book.

   

Amo la mia famiglia, che ho sempre stimato e a cui sono grato.

Amo il Creato – di cui i posti più cari sono quelli che mi hanno fatto pregare – e soprattutto le Dolomiti, patria di mille avventure.

Amo le relazioni con le persone, gli amici, i libri (soprattutto i bei romanzi), i film (soprattutto quelli che ti fanno “pensare”), la musica (soprattutto quella che ti fa sognare). In queste cose, amo attraversare tutti i generi, come un cittadino straniero alla scoperta del mondo. Amo lo sport, anche quelli che non so fare. Non sono un prete “tecnologico”, ma apprezzo la tecnologia e sono affascinato da questo tempo postmoderno e dalla cultura pop.

Amo essere cittadino del mondo e sentirmi “insieme” a tutti gli altri. Odio le guerre, la violenza e le frontiere, che ritengo concetti superati. Non riesco a stimare chi ha pregiudizi, chi offende ciò che per altri è un valore, chi pensa di sapere e non desidera imparare.

Se devo scegliere un testo che mi è particolarmente caro, penso al Testamento spirituale di Fr. Christian, monaco trappista ucciso a Thibirine (Algeria) nel 1996. Con le sue parole, mi auguro di potere essere riuniti un giorno tutti insieme, come ladroni pentiti, nella casa del Padre.