Una festa non solo degli innamorati…
La presenza delle reliquie di S. Valentino, sacerdote romano e martire del III secolo, nella piccola e suggestiva chiesa “alla Grada” a lui dedicata è ricca di significati.
Tradizionalmente, la devozione a S. Valentino è legata soprattutto alla preghiera e alla cura degli ammalati.
Ovviamente, celebrandosi la memoria liturgica il 14 febbraio, la devozione a S. Valentino è legata anche alla popolare festa degli innamorati.
Per il terzo anno, il vescovo ha chiesto di fare una grande convocazione di tutti gli innamorati, per ringraziare e gioire insieme di questa esperienza fondamentale della vita, che è anche rivelativa: “Chi ama ha conosciuto Dio”, dice la Prima lettera di S. Giovanni, apostolo. È un momento decisamente festoso, a cui sono invitati, secondo il desiderio del vescovo, letteralmente tutti coloro che vogliono celebrare l’amore.
Quest’anno, però, le celebrazioni vogliono porre un’attenzione anche sulle altre dimensioni che riguardano l’amore, affinché nessuno si senta trascurato e non pensiamo – con una fastidiosa retorica – solo alle cose zuccherose.
Per questo motivo, le tre giornate che precedono la festa di S. Valentino, saranno dedicate ad altrettante attenzioni particolari.
Nella prima, lunedì 11, vogliamo invitare i single, che magari sono dispiaciuti per non avere una persona da amare e da cui essere amati. Dietro a queste situazioni ci sono spesso storie di delusioni o sofferenze, e qualche sfiducia. Vorremmo pregare per loro, dar loro coraggio, e passare anche una bella serata a cena in un buon ristorante.
Nella seconda, martedì 12, invitiamo tutti i fidanzati, specialmente quelli che si sposano nell’anno 2019, e le coppie di sposi, in modo particolare chi desidera celebrare il proprio anniversario di matrimonio.
Nella terza, mercoledì 13, invitiamo tutti coloro che hanno vissuto il divorzio o la separazione, e tutte quelle coppie che vivono un momento di difficoltà: può essere una crisi di coppia, una preoccupazione legata ai figli, un problema dato dalla malattia.
Confidiamo che non solo le persone particolarmente invitate in queste occasioni siano presenti, ma in qualche momento anche gli altri, proprio per esprimere la vicinanza, la preghiera insieme e quella comunione che edifica la comunità cristiana e consola.