“Vi era tra i farisei un uomo di nome Nicodemo, uno dei capi dei Giudei. Costui andò da Gesù, di notte…” (Gv 3,1)
Il Vescovo Zuppi, per l’anno pastorale in corso, ha affidato alla Chiesa di Bologna la meditazione sulla figura di Nicodemo.
Questo uomo entra in scena nel racconto evangelico mentre va da Gesù, ma lo fa di notte, di nascosto, pieno di dubbi e di domande.
Profondo conoscitore delle Scritture di Israele (evocate dalla pergamena con la trascrizione dello Shemà’ Israel (Dt 6,4-9), Nicodemo attendeva il Messia. In questo presepe abbiamo immaginato Nicodemo quasi trent’anni prima, come colto da un presagio nella notte della nascita di Gesù a Betlemme.
La scena del presepe genera un contrasto tra la luce intensissima che splende sulla Natività e Nicodemo, nell’oscurità, con un suoi pensieri e le sue domande.
Nicodemo troverà la via per l’incontro con Gesù, poi si esporrà per difenderlo di fronte al Sinedrio (Gv 7,50-52), infine verrà alla luce per raccogliere il suo corpo dopo la crocifissione e ungerlo per la sepoltura (Gv 19,39).
La nascita di Gesù porta luce e salvezza per tutti, anche per chi non ne è ancora consapevole, anche per chi ne coglie l’importanza solo come un’intuizione, o chi viene raggiunto solo da un presagio. Chi si lascia interpellare da lui, in questa notte luminosissima, trova il cammino per venire alla luce.