Ecologia integrale e Caritas
La Giornata diocesana per la Custodia del Creato
L’immagine del profeta Isaia parla di un banchetto squisito per tutti.
Se pensiamo questa profezia su scala mondiale, appare come un’utopia, come il segno evidente che qualcosa è cambiato nel modo in cui gestiamo le risorse, custodiamo il Creato, apprezziamo la fraternità.
Nella settimana entrante la Chiesa di Bologna recupera l’attenzione all’ecologia integrale, divenuta concetto centrale nella vita della Chiesa con l’enciclica Laudato si’, attraverso la celebrazione della Giornata Diocesana per la Custodia del Creato, mercoledì 14 ottobre.
La giornata si inserisce nel Tempo del Creato, dedicato da tutte le confessioni cristiane alla riflessione sull’ecologia integrale, nel mese di settembre.
Scopo della Giornata è di fare crescere la sensibilità per una vera spiritualità ecologica, che sia un punto di riferimento per la formazione cristiana autentica, un segno di corresponsabilità, e un modo di vivere una profonda vita spirituale, che tocchi realmente la propria esistenza.
L’auspicio è che in questo e nel prossimo anno pastorale, dedicati al Crescere, tutte le zone pastorali – compresa la nostra – vogliano dedicare un po’ di tempo alla presentazione della Piccola guida diocesana per i nuovi stili di vita, e assumerne gli impegni, sia a livello personale, che comunitario.
Il progetto della Caritas: “Rifugiato protetto”
Nella seconda lettura, Paolo parla di un apprendistato alla vita che gli ha permesso di essere solido e maturo. Da qui prendiamo lo spunto per presentare un progetto della Caritas, iniziato già a gennaio e sospeso nei mesi della quarantena e della chiusura.
Nella scorsa settimana è stato definitivamente approvata l’iniziativa del Progetto rifugiato e protetto a casa mia, coordinato dalla Caritas diocesana.
Il progetto prevede l’accoglienza di due ragazzi rifugiati e richiedenti asilo, che vengono accompagnati dalla Caritas in tutte le fasi di integrazione, dall’accoglienza nei centri fino all’autonomia, con il contributo decisivo delle parrocchie nell’ultima fase.
La nostra parrocchia, infatti, offrirà l’alloggio e l’aiuto perché questi due ragazzi, che sono già impiegati in un lavoro, facciano gli ultimi passaggi per maturare l’autonomia necessaria per poi avere una casa e mantenersi.
Tutta la comunità parrocchiale è invitata a rendersi partecipe, ciascuno secondo la propria sensibilità, al buon esito di questo progetto. C’è bisogno di bassa manovalanza (la sistemazione dell’alloggio in questi primi giorni), di contributi economici perché la parrocchia si fa carico di molte spese, di disponibilità a incontrare gli ospiti e a inserirli in un tessuto di relazioni amichevoli e positive.
L’accoglienza inizierà i primi giorni di novembre 2020.
Chi fosse interessato a partecipare, può contattare la segreteria parrocchiale o direttamente anche i responsabili della Caritas o del progetto.